Più di settant’anni di storia. Nessun altro modello di autoveicolo può vantare un curriculum lungo quanto quello di Land Rover Defender, come nessun altro modello può vantare altrettanti successi in tutti i settori nei quali può distinguersi un’automobile, anche se a quattro ruote motrici: dalle esplorazioni, al lavoro nei cantieri, dalle sfilate (con a bordo re o regine) all’impiego in combattimento, sempre con lo stesso, quasi magico, aplomb tipicamente britannico.
Questo libro, composto da sedici capitoli, conduce il lettore in un percorso attraverso il tempo, ed è stato scritto a 4 mani da Nicola Bonetti e Roberto Bruciamonti.
Meravigliosamente semplice. Così è stata definita la prima
Land Rover. Erano altri tempi, ma progettare un veicolo
completamente nuovo, quale era la capostipite di tutte le
Defender, non era stato facile, eppure quella che doveva
essere una soluzione temporanea, capace di garantire la
sopravvivenza della Casa per uno, al massimo due anni,
ha avuto un tale successo che oggi, dopo settant’anni e con oltre due milioni
di esemplari di Defender costruiti, siamo qui a parlare del modello destinato
al non facile compito di raccogliere l’eredità di quella prima Land Rover. Perché è proprio questa la missione al quale è destinata la Land Rover Defender
Model Year 2020. Che non può più permettersi di essere meravigliosamente
semplice, perché le sfide da raccogliere sono ben diverse da quelle che erano in
quel lontano 1948, ma riesce comunque a essere meravigliosamente versatile,
ritrasmettendo con il linguaggio tecnologico del nuovo millennio quelle che
erano le caratteristiche fondamentali della prima Land Rover.
Daniele Maver, Presidente Jaguar Land Rover Italia
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